A differenza della profondità di campo, c’è una probabilità abbastanza alta che tu non abbia mai sentito nemmeno nominare l’argomenti di oggi: il numero guida.
Questo perché è un concetto che di solito viene -erroneamente- associato solo alla fotografia professionale, e che di conseguenza viene visto come qualcosa che possa essere ignorato da chi segue quest’arte solo da un punto di vista amatoriale.
Per quanto sia vero che il fotografo professionale ne faccia un uso maggiormente “ragionato”, è un concetto che può essere utile a chiunque. E’ infatti relativo all’uso di qualsiasi tipo di flash, non solo quelli esterni professionali. Influenza quindi anche quelli interni delle compatte o dei cellulari che usiamo spessissimo quando vogliamo farci un selfie al buio, e quindi può aiutare chiunque di noi a scattare meno e meglio.
In fotografia non tutti i concetti sono indipendenti gli uni dagli altri. A volte alcuni fanno da fondamenta ad altri. In questa sezione troverai elencati i concetti che devi già conoscere per poter capire la pillola di oggi, in quanto verranno nominati (senza spiegazione) all’interno dell’articolo.
That’s it! 🙂 Possiamo iniziare!
Partiamo come sempre da delle definizioni “fatte e finite”. Wikipedia, ad esempio, definisce il numero guida nel seguente modo:
In fotografia, il numero guida di un flash fotografico indica la potenza del flash e quindi la misura in cui la sua attivazione illuminerà un soggetto a una certa distanza.
Definizione corretta e tutto sommato già abbastanza comprensibile. Che però rimane puramente tecnica e non ci permette di capire a cosa il numero guida ci può servire all’atto pratico.
Per capirlo procederemo con l’ormai solito procedimento step-by-step.
Non prima, però, di aver sottolineato un termine apparso nella definizione appena vista e su cui torneremoprestissimo. la distanza.
Dimentichiamoci per un attimo della fotocamera. Pensiamo invece a una luce nel buio, ad esempio un lampione che di notte illumina una strada (a).
Concentriamoci su una cosa così banale che di solito diamo per scontata. E cioè: il lampione illumina solo un tratto di quella strada e non tutti i chilometri per cui essa si snoda. Scontato, no?
La luce infatti non squarcia il buio all’infinito: raggiungerà solo una certa distanza, dopodiché si affievolirà e lascerà spazio alle tenebre.
Cambiamo ora la nostra fonte di luce. Il lampione illumina tutto attorno a sé, mentre noi vogliamo una fonte che proietti luce solo verso una direzione.
L’esempio più intuitivo è quello dei fari di un’automobile. Come per il lampione, anche qui la luce non viene proiettata fino all’infinito. Ci sarà una distanza massima fino a cui la luce arriva: un qualsiasi oggetto che stia entro tale distanza sarà illuminato e visibile, mentre uno che stia oltre tale distanza rimarrà al buio.
Sostituiamo ora il faro dell’automobile con il flash della fotocamera.
Anche in questo caso, quindi, solo i soggetti che sono entro una certa distanza verranno illuminati. Diventa a questo punto indispensabile sapere fino a che distanza arriverà il lampo del nostro flash, per essere sicuri di riuscire a illuminare la scena che ci interessa (o per chiedere ai soggetti di spostarsi in modo da essere illuminati, nel caso in cui si stia realizzando uno shooting posato).
E indovinate chi ci viene in soccorso nel determinare questa distanza? Esatto, proprio il numero guida!
Il numero guida viene fornito tra i dati tecnici di un flash, quindi lo possiamo considerare come noto.
Consideriamo poi il diaframma a cui stiamo lavorando al momento dello scatto.
Noti questi due dati, la distanza massima a cui il nostro flash sarà in grado di illuminare sarà data dalla semplicissima divisione
numero guida / diaframma.
Sì, è veramente tutto. Visto quant’era facile? 🙂
Abbiamo già anticipato quali sono le applicazioni pratiche, ma cercheremo di riassumere di nuovo.
Calcolare la distanza a cui la luce del nostro flash può arrivare è importante per capire se un determinato soggetto può essere illuminato o meno. E di conseguenza per decidere se:
- (in caso di soggetto che si sta mettendo in posa per noi) chiedere al soggetto di avvicinarsi
- (se non possiamo comunicare con il soggetto) spostarci noi stessi
- (se nessuna delle prime due opzioni è realizzabile) rinunciare allo scatto
Non sottovalutiamo la terza opzione: ricordiamoci sempre che il lampo di un flash al buio può essere un forte disturbo per chi ci sta attorno, e quindi c’è una forte dose di saggezza nel rinunciare a uno scatto che (grazie al numero guida) sappiamo destinato a fallire ma che quasi certamente disturberà altre persone.
Basti pensare ai lampi dei flash dei cellulari dalla platea durante un concerto: di certo non risuciranno ad illuminare così lontano fino a raggiungere il palco. Eppure se voi siete lì solo per gustarvi il live vi danno almeno un pò fastidio, vero?
Ti è piaciuta questa spiegazione?
L’hai trovata chiara? O ti ha fatto nascere più dubbi di quanti tu già non avessi all’inizio?
Hai suggerimenti che potrebbero rendere questa pillola ancora più fruibile?
C’è qualche argomento particolare che vorresti vedere trattato in futuro?
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